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08 luglio 2008

LE SEGHE MENTALI DEI GIROTONDINI


La presunta supremazia morale della sinistra italiana raggiunge oggi pomeriggio lo zenith attraverso l’occupazione di alcune piazze delle metropoli italiane. Al grido di “Morte al Caimano!”, Piazza Navona a Roma, Piazza San Carlo a Torino, Piazza dei Mercanti a Milano ed altri ameni luoghi di ritrovo sparsi nella penisola ospitano l’Italia fatta di nani, ballerine, intellettuali e magistrati politicizzati. E’ una minoranza rumorosa quanto innocua che non vuole o non sa piegarsi alla dura realtà di un Silvio Berlusconi di nuovo eletto capo del governo nazionale dal popolo italiano.
Di fatto, cosa succederà in concreto? Ci saranno le solite facce.
Beppe Grillo urlerà le sue facezie sgrammaticate in videoconferenza ai suoi grillanti. Umberto Eco salmodierà qualcosa di colto ai suoi … ecoglioncini.
Furio Colombo si aggiusterà la zazzera facendo strage infinita di acari. Diego Novelli farà la pubblicità, fuori stagione, al suo fiore preferito: il crisantemo.
Pancho Pardi, testa alta e petto in fuori, litigherà con la sua protesi dentaria.
Andrea Camilleri, lo Yanez della Trinacria o, come certi critici francesi l'hanno soprannominato di recente, il Simenon dei poveri, sguazzerà come sempre nel suo brodo primordiale fatto di legalità di bassa lega.
La Guzzanti, povera anima, farà il verso a Michael Moore scordandosi, come sempre, di recitare il mea culpa per continuare a vivere e a guadagnare, suddita di un regime così mefitico e impacabile col suo genio.
Travaglio, novello Saint Just, coglierà l'occasione per raccogliere materiale, col suo famoso metodo del copia/incolla, utile a pubblicare il suo 37° libro di denuncia in coppia col fido Peter Gomez sulle malefatte di Silvio Berlusconi.
Intanto gl’intervenuti sfogheranno tutto il loro livore verso il capo del governo democraticamente eletto ad ampia maggioranza qualche mese fa nel solito modo: giro, giro tondo, casca il mondo, perchè non casca Silvio?
Insomma, nihil novi sub sole! Domani mattina ci sarà sempre la triade dei grandi quotidiani d’opinione – Corsera, Repubblica e La Stampa – disposta a dare ampio spazio alle ragioni dei manifestanti.
SkyTG 24 capitanerà il popolo delle redazioni televisive, composto quasi al completo da giornalisti professionisti pagati per disinformare noi utenti sull’attuale governo in carica.
Ai grandi quotidiani d'opinione e alle televisioni generaliste o satellitari sfugge però un particolare: il vero scandalo della politica italiana non è il conflitto d'interessi del Cavaliere.
E' semmai la presenza in politica di Antonio Robespierre Di Pietro! Poco fa in Piazza Navona il leader dell'Idv ha dichiarato testualmente: "Il cosiddetto lodo Alfano consente a chi raggiunge lo status di presidente del Consiglio di ammazzare la moglie, squartare le amanti, spacciare droga senza essere processato. E' una cosa che non puo' esistere!".
Il poveretto, si sa, abbaia alla luna. Passeranno ventiquattr’ore al massimo e, dopo l’ennesima boutade della procura meneghina sul processo Mills, il lodo Alfano approvato democraticamente in Parlamento permetterà al presidente del consiglio italiano, esattamente come succede ai pari grado francese, spagnolo, statunitense o russo, non di commettere crimini a sfondo sessuale piuttosto che rubare denaro pubblico, ma, molto più prosaicamente, di fare il suo dovere di premier. Cioè, di occuparsi a pieno titolo delle emergenze nazionali che più fanno avvampare di sdegno noi comuni cittadini.
Monnezzopoli, la malagiustizia che farà risarcire a noi cittadini un padre colpevole solo di avere due figli discoli scomparsi nel nulla e intanto lascia liberi fior di delinquenti e di mafiosi per un semplice vizio di forma, i figli di papà che spacciano allegramente cocaina e marjuana nelle scuole pubbliche sotto l’occhio vigile dei loro presidi, gl'innumerevoli sprechi dell’amministrazione pubblica, le bellezze d’Italia lasciate cadere in rovina, le centinaia di migliaia di clandestini lasciati entrare nella penisola senza alcun controllo preventivo e confinati in bidonville addirittura peggiori delle favelas di Rio de Janeiro o di San Paolo … chi più ne ha, più ne metta! Ma, per gli squallidi personaggi sopra elencati e per i loro miseri fans, esiste un solo pericolo reale per la nostra democrazia: l’Uomo Nero di Arcore. Che si fottano, ora e sempre!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Eravamo 4 amici al bar, che volevano cambiare il mondo ... peccato che, a differenza dei protagonisti della canzone di Gino Paoli, questi girotondini non cambiano nemmeno repertorio: sempre le stesse cose trite e ritrite, boiate pazzesche unite a dichiarazioni da arresto immediato ... fan sempre più pena!

Anonimo ha detto...

Una sola parola: Olmert.
La differenza fra l'Italia con lodo Alfano e resto del mondo c'è eccome.
Tornando a Olmert, non solo leggi diverse, ma persone di una caratura morale di un altro livello, con una dignità almeno apparente abbastanza forte da non esagerare.