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30 maggio 2007

PRESIDE MACCAGNO, MA NON SI VERGOGNA?


Assurge oggi agli onori (si fa per dire!) della cronaca cittadina tal Giorgio Maccagno, preside di un istituto professionale situato in pieno centro, esattamente di fronte alla caserma provinciale dei carabinieri.
Vuoi perché ormai prossimo alla sospirata pensione vuoi perché a caccia, come dicono le malelingue, di una candidatura alle prossime elezioni comunali nelle liste dell'estrema sinistra antiproibizionista, il Maccagno, non contento di aver tollerato omertosamente per mesi lo spaccio di sostanze stupefacenti nella sua scuola, ha reagito con una scompostezza degna di miglior sorte all'arresto in flagranza di reato di due studenti.
C'era un'indagine in corso da mesi e la procura della repubblica, informata dai carabinieri che non potevano non vedere le ripetute scene di scambi di polverine e denaro fra spacciatori provetti e neofiti dello sballo, ha dato l'assenso al loro intervento.
Ebbene, ecco le incredibili dichiarazioni del Maccagno alla stampa: "E' una vergogna, nella nostra scuola c'è stata una retata da Porta Palazzo, scene che mi hanno riportato ai tempi della Repubblica di Salò, quando c’erano i rastrellamenti dei renitenti alla leva".
Poi, intenerito e tutto compunto per il ruolo da lui svolto nell'intero arco della sua carriera professionale, ha aggiunto: "Una ragazza che non ha mai fumato e che è stata portata in caserma mi ha detto che non si sente più la stessa. Ma questa è una scuola, un luogo dove ogni individuo deve essere rispettato per avere delle chance di diventare un buon cittadino!".
Capito, il bravo e integerrimo (si fa sempre per dire!) funzionario scolastico cui per anni centinaia di famiglie affidavano fiduciosi i loro figli, quale concezione ha della scuola? Per lui altro non è che un luogo dove bene e male, studiare e delinquere, prendere un diploma e arrichirsi all'insaputa delle famiglie con lo spaccio o fumare hashish e marjuana ammalandosi per sempre sono tutte attività lecite. I magistrati e i carabinieri si sono permessi di disturbare con maniere villane la quiete operosa del suo istituto scolastico? Repubblichini maledetti, non avrete il suo scampo!
Preside Maccagno, adesso che ha avuto il suo quarto d'ora di popolarità e che andrà in pensione, perché non impiega il suo tempo libero dando una mano a una delle tante comunità per il recupero dei tossicodipendenti? A Torino e dintorni ce ne sono moltissime che la accoglierebbero a braccia aperte: purchè lei, nel frattempo, sia disposto a tenere la bocca ben chiusa!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Renato, l'importante è che non si fumino sigarette: lì sì che il divieto va bene! Per il resto chi è quel figlio di buona donna che si permette d'impedire il traffico di stupefacenti? Ma non lo sai che fumare marjuana combatte il cancro mentre invece fumare tabacco lo fa venire? E per le polverine bisogna pure che la gente, come appunto questo bravo e valente preside torinese, impari a guardare da un'altra parte ... dopotutto siamo o no ancora un paese libero? :) :)