Distintivo di Facebook

Profilo Facebook di Renato Tubere

15 febbraio 2006

APOLOGIA DEL SASSOFONO



Come un ciclista che percorre indemoniato una salita senza fine. Oppure come un anacoreta che apre la bocca di fronte al primo passante che incontra dopo un’estenuante settimana di preghiere in completa solitudine. O ancora come un perfetto stacco di testa di un centravanti, marcato inutilmente dal suo difensore, con la sfera che va ad insaccarsi all’incrocio dei pali nella partita che decide una stagione intera.
Il suono che sprigiona un sassofono - baritono, contralto o soprano - esprime in tutta la sua frenesia armoniosa lo sforzo supremo del musicista di rivendicare il proprio Io.
Ascoltatelo in silenzio, possibilmente insieme alla persona che vi è più cara: scoprirete quanto può parlare al nostro cuore, questo strumento a fiato che si impugna come un’amante generosa di fronte al fuoco delle nostre vanità terrene!
Che ad esibirsi sia John Coltrane o Sonny Rollins, che sia Gato Barbieri o il nostro bravissimo e italianissimo Antonio Marangolo o il mio supremo vate, l’Eastender londinese Lee Kix Thompson, cui s’ispira il titolo del mio blog, le note di Sua Maestà Il Sassofono volgono in poesia tutta la forza emessa dai loro polmoni per penetrare, avvolgenti come un Boa Costrictor, nelle nostre anime assetate di Gioia: vera, indicibile, inenarrabile.

Nessun commento: