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25 ottobre 2005

COSI’ I CENTRI SOCIALI OFFENDONO LA PATRIA DEI SANTI SOCIALI



“CON LE BUDELLA DEI PRETI IMPICCHEREMO PISANU” e “NAZI-RATZINGER”: queste sono le scritte che campeggiano da sabato scorso sui muri della chiesa del Carmine a Torino, città un tempo nota per i suoi santi sociali ed oggi terra di conquista per i 17 e più centri sociali sparsi in tutto il territorio cittadino.
Il bersaglio della barbarie di tali scritte? Don Salvatore Vitiello, 33enne battagliero teologo col torto imperdonabile di insegnare all’Istituto Superiore di Scienze Religiose.
Un vero provocatore, costui, per i manifestanti torinesi che così hanno voluto dare una lezione di democrazia popolare a lui e anche un po’ a noi, ignoranti cattolici oscurantisti.
Chi consente a certi gentiluomini analfabeti di ritorno, evasori fiscali abituali nonché consumatori e, qualora ci siano i presupposti, spacciatori conclamati di droghe leggere presso le scuole pubbliche di Torino e dintorni di manifestare così l’inciviltà dei propri costumi? Ma naturalmente la giunta cattocomunista della nostra misera città! Una città dove i suoi abitanti vengono valutati solo in base al loro aspetto esteriore.
Mucche da mungere ripetutamente, ecco chi sono per le autorità sabaude i cittadini, come il sottoscritto, abituati a vestirsi all’occidentale: se sorpresi in flagranza di reato, noi corriamo gravi rischi.
Come, ad esempio, quello di vederci sequestrare qualsiasi bene di proprietà se non adempiamo immediatamente alle ordinanze comunali o se non paghiamo a testa china i cento e più balzelli cui siamo sottoposti da decenni e decenni con cristiana rassegnazione.
Poi però ci sono i cittadini sui generis che a Torino godono di uno speciale salvacondotto.
Molti di loro, abbruttiti a bella posta anche perché inguaribilmente nemici dell’igiene personale, provengono dalle più illustri famiglie della collina o della Crocetta e, tra un’occupazione abusiva e l’altra, si fanno mantenere dai loro papi.
Sono i signori difesi a spada tratta dalla sinistra di Rifondazione Comunista: gli stessi che, durante la manifestazione irresponsabilmente consentita loro sabato scorso da Sergio Chiamparino hanno tentato di assalire la chiesa situata nei dintorni di Piazza Statuto.
Il parroco che stava officiando in quel preciso momento – ebbene sì, persino di sabato pomeriggio, quando la gente normale va in overdose di supermercati, o inutili giri in auto alla ricerca di un parcheggio, o ancora di assalti agli sportelli del lotto, ci sono dei poveri illusi che vanno a messa! – è addirittura svenuto fra le braccia di alcuni fedeli ed è stata chiamata subito un’autoambulanza.
Da rilevare la reazione, assurda come chi l’ha pronunciata, del sindaco diessino. Chiamparino: questo re travicello del capoluogo del Piemonte è un politico che, come i suoi tristi predecessori, governa Torino col consenso di troppi conservatori stalinisti.
Sentite cosa ha avuto il coraggio di dichiarare su questo episodio di razzismo anticattolico: ”Vergogna! Si tratta di un attentato nei confronti di tutta la città, quindi verso di me!”. Da non credere! Invece di far cancellare subito le scritte ignominiose, costui non solidarizza apertamente col povero sacerdote e col teologo, vittime dell’assalto neocomunista, ma riesce abilmente a farsi un po’ di pubblicità per la sua ineluttabile ricandidatura a sindaco!
Gli elettori dell’attuale giunta dovrebbero rifletterci sopra. Resto pessimista sul fatto che rinsaviscano dal loro decennale torpore: sono individui per lo più incapaci di valutare la realtà grigia in cui vivono. Complici della violenza di pochi squilibrati, alzeranno le spalle anche stavolta per votare il Chiampa di nuovo la prossima primavera.
C’è qualcosa di marcio in Danimarca, così scriveva Shakespeare nel suo prologo dell’Amleto. C’è molto, anzi troppo marcio nella Torino odierna, prendo atto molto più modestamente io!
Urge una vera rivoluzione nei costumi e nell’educazione dei cittadini, qui in Piemonte, un tempo culla del Risorgimento. O dalle scritte sui muri di Via del Carmine si passerà ben presto all’invasione sistematica delle coscienze dei nostri giovani: vogliamo consentire questo ai pezzenti torinesi dei centri sociali, prossimi anche loro a rinnovare la fiducia fra qualche mese a Chiamparino e compagni, loro santi protettori da sempre?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Renato, come promesso sono venuto a trovarti. Complimenti, davvero un ottimo Blog e devo confessarti che sono piacevolmente sorpreso dal fatto che non è solo la "fede rossonera" ad accomunarci, ma anche in fatto di idee politiche...
a presto