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07 ottobre 2004

PROCESSO ALLA JUVE: I NODI VERRANNO AL PETTINE?

TORINO, 7 ottobre 2004 – “Si è tolto la toga e ha lasciato l'udienza. Colpo di scena questo pomeriggio nei corridoi del Tribunale di Torino. Alla ripresa del processo per la somministrazione di farmaci ai calciatori della Juventus, l'avvocato della società bianconera Luigi Chiappero ha abbandonato l'aula dopo una giornata particolarmente vivace, dunque difficile, con una serie di scambi d'accusa tra il legale stesso e il perito Giuseppe D'Onofrio. Il giudice Giuseppe Casalbore è intervenuto più volte per riportare la calma. Ed è stato l'ennesimo batti e ribatti con Casalbore a far perdere la pazienza a Chiappero che, dopo aver nominato come suo sostituto l'avvocato Maria Turco, raccogliendo le carte ha commentato a mezza voce "questa è la vostra giustizia non la mia". Il giudice ha sentito tutto e messo agli atti. "Ritengo che nell'atteggiamento, nonché nelle parole da lui pronunciate - ha anche commentato Casalbore -, possa essere ravvisato un illecito disciplinare, oltre che penale". Motivo, questo, per il quale ha disposto la trasmissione degli atti al consigli dell'Ordine degli avvocati e alla Procura della Repubblica "affinché provvedano per quanto di rispettive, eventuali competenze". L'udienza è, poi, ripresa con le dichiarazioni spontanee del medico sociale della Juventus, Riccardo Agricola intervenuto per respingere ogni accusa, contestando il lavoro dei periti e dei consulenti di parte. Quindi ha revocato il mandato all'avvocato Chiappero, ha chiesto la nomina di un avvocato d'ufficio e ha lasciato anche lui l'aula. Lo stesso ha fatto l'amministratore delegato Antonio Giraudo. Così il giudice Casalbore non ha potuto far altro che aggiornare il processo al 15 ottobre, data in cui è prevista la requisitoria dell'accusa. Così si è conclusa la giornata ad alta tensione. Dove l'avvocato difensore della Juve, Chiappero appunto, ha contestato aspramente il lavoro svolto dall'ematologo Giuseppe D'Onofrio, perito del giudice che, attraverso la sua analisi, aveva adombrato l'utilizzo di eritropoietina (Epo) da parte dei calciatori juventini. La difesa del club torinese ha presentato una documentazione dettagliata secondo cui vi sono pazienti che senza l'uso di Epo, hanno sbalzi di emoglobina superiori rispetto a quelli dei giocatori sotto accusa. Sono volate parole grosse. L'Avvocatura generale dello Stato, sollecitata dai legali della società bianconera, ha chiesto un rinvio per permettere di citare formalmente il Coni e i ministeri della Salute e delle Finanze come "persone offese" del reato di frode in competizioni sportive, ma il giudice Casalbore ha respinto l'istanza. Tutto aggiornato a venerdì prossimo.”

Cronaca, senza bisogno di commenti per la gravità dell’episodio, tratta dal sito della GAZZETTA DELLO SPORT www.gazzetta.it


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