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12 ottobre 2004

LETTERA APERTA ALLA MORATTI

Caro Ministro,
“A Berlino le potenze occidentali nel 1961 riuscirono ad attuare il proposito di separare materialmente la città in due zone con la costruzione di un muro che segnasse il confine tra il sistema capitalistico dell'Ovest e l'economia socialista dell'Est” così tali Luciano Gallino e Ivana Vitrotto, professori universitari in quel di Torino, ribaltano la verità su un episodio chiave della storia mondiale.
Chi non possiede l'anello al naso o non discenda dalla casta dei mitici trinariciuti, così ben descritti negli Anni Cinquanta dal grande Giovannino Guareschi, ricorda bene le fughe in massa evitate dalle dittature comuniste, grazie a quel muro, verso le ricche democrazie occidentali.
E altrettanto vorrebbe, ma non può, dimenticare le orrende stragi di civili inermi perpetrate con ignobile efficenza dai Vopos, i biechi poliziotti della Germania dell'Est.
Poi un giorno, oplà, spuntano dal nulla due professorucoli gonfi di presunzione e indecorosamente attaccati ad un passato che, ad esempio, i loro compagni del quotidiano "Il Riformista" ha da tempo messo da parte, e ... il disastro è compiuto!
Il brano qui sopra infatti non è tratto, come parrebbe possibile ad un lettore distratto della realtà nazionale, da un articolo del quotidiano “Il Manifesto”, nè è stato registrato durante una conferenza per azionisti nostalgici in qualche salotto-bene dell'ex capitale dell'auto italiana.
E' invece riportato, assieme ad altri florilegi di pari livello, sul manuale scolastico “STATO GIURIDICO-STATO ECONOMICO”, edito dalla casa editrice scolastica Lattes di Torino.
Con faccia tosta direttamente proporzionale ai loro lauti stipendi di professori universitari scampati miracolosamente (?!?) agli strali del perfido regime berlusconiano, questi due autori scolastici – o pseudo tali - usano violenza alla storia e contribuiscono nel loro piccolo ad obnubilare le menti, già duramente provate dai videogame e dalla mania per i cellulari di ultimissima generazione, degli studenti italiani.
I quali, per difendersi da simili nefandezze, hanno una sola strada da seguire: rivendere intonsi all’inizio del prossimo anno scolastico i testi deliranti di costoro.
Certo, cari ragazzi costretti a studiare così la storia contemporanea, è meglio la realtà virtuale delle playstation o ancor più una scampagnata in bici tra compagni di classe di simili sconcezze!
Ma da lei, ministro Moratti, è troppo pretendere un po’ più di attenzione a quel che le case editrici scolastiche, come la torinese Lattes e non solo, pubblicano per desertificare le coscienze civili dei cittadini di domani?
Ma che razza di riforma è mai la sua, gentile Ministro, se consente ai Gallino e alle Vitrotto di sodomizzare impuniti la Storia, oltre a tutto intascando immeritati diritti d'autore per le loro boiate pazzesche?
Mi raccomando, faccia subito qualcosa!
Un caro saluto
Renato Tubére - Giornalista Pubblicista di Torino


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