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17 agosto 2004

TRIONFO E MORTE IN PIAZZA DEL CAMPO

A Siena tutti hanno il Palio nel cuore. E’ la festa che i suoi abitanti, dai tempi della battaglia vinta a Montaperti nel 1260 contro i fiorentini, dedicano il 2 luglio ed il 16 agosto di ogni anno, da più di mezzo secolo, alla Vergine Maria.
Divisi in 17 contrade, gli abitanti di questa splendida città toscana si battono nella celebre corsa di cavalli che si disputa nell’irregolare tracciato di Piazza del Campo: dieci contrade corrono, le altre stanno a guardare, magari gufando contro le avversarie impegnate.
La gioia dei vincitori deve corrispondere sempre alla delusione, anzi al dramma degli sconfitti, in un crescendo rossiniano di sfottò, baruffe, tradimenti e abbracci.
Inutile dilungarsi sulla rivalità accesa che contraddistingue Siena in occasione di questa festa: ogni mezzo, lecito e non, è consentito per arrivare primi al traguardo.
Conquistare il mitico “drappellone”, stendardo rappresentante le sembianze della Madonna creato da artisti prestigiosi, procura una gioia indescrivibile per chi senese non è.
Il cavallo, più che l’uomo che lo deve portare al successo, è da sempre al centro di questa meravigliosa eppure terribile festa del folklore: infatti nella vicina Radicandoli ogni cavallo che abbia corso il Palio ha diritto ad essere ospitato fino al termine della sua esistenza terrena, a meno che il caso non disponga altrimenti.
A Siena ieri si è corso un Palio maledetto sin dalla vigilia. Infatti, come tramanda la leggenda, se nella stessa edizione si trovano ad affrontarsi le quattro contrade il cui stemma ha il colore verde, qualcosa di brutto fatalmente si verificherà.
Ieri sera le contrade in oggetto si affrontavano con la consueta foga quando, per un terribile segno del destino, Amoroso, cavallo castrone toccato in sorte alla contrada del Bruco, ha urtato contro un acuminato spigolo sulla curva di San Martino ed è stramazzato al suolo, morendo quasi sul colpo.
A Siena una cavalla ha vinto, ed è stata portata in trionfo dalla sua contrada nelle propria chiesa per essere benedetta: è quella gialloblù della Tartuca, che già stasera banchetterà a capotavola in mezzo all’allegra confusione dei suoi, anche se …
All’esultanza dei vincitori corrisponderà, però, il dolore sincero di tutta una città.
Certo, i moralisti un tanto all’etto condannano senza appello oggi dalle colonne dei principali quotidiani nazionali ed esteri gli organizzatori del Palio: chi scrive, c’è da scommetterlo, non ha mai messo piede in un ippodromo, ma ha mangiato almeno una volta nella sua vuota vita carne equina, eppure …
Palio assassino? Ma va là! Il trionfo e la morte assieme, al di là delle solite stucchevoli polemiche create ad arte dagli animalisti, non sono una fastidiosa eredità del Medio Evo, né la diretta conseguenza della crudeltà o del cinismo di chi pensa solo a vincere e basta.
Trionfo e morte, molto più semplicemente, fanno parte della nostra vita quotidiana da sempre: e il Palio non fa che ricordarcelo, due volte all’anno tutti gli anni, nella straordinaria cornice di Piazza del Campo a Siena! *.

*NdR: per chi volesse approfondire la conoscenza delle tradizioni del Palio di Siena, consiglio la lettura della magnifica opera “LA TERRA IN PIAZZA” di ALAN DUNDES e ALESSANDRO FALASSI – Nuova Immagine Editrice / SIENA


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