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16 marzo 2004

JUVE – MILAN 1 A 3, LA VENDETTA DI CARLO ANCELLOTTI

Domenica, 14 marzo 2004, data da incorniciare per noi rossoneri! Straripante come una colonna di ussari all’inseguimento del nemico in fuga, Maldini, Kakà & Co hanno dato spettacolo nell’orribile catino dello stadio di Torino Savonera, semivuoto come sempre grazie ai prezzi semplicemente assurdi (una curva a 40 euro, tanto per intenderci, figuratevi gli altri settori!) pretesi dalla società di corso Galileo Ferraris.
Al cospetto della Vecchia Signora, o meglio dei suoi attuali resti, il Milan un po’ ha giocato a rimpiattino, come un gatto col topo, un po’ ha maramaldeggiato, come in occasione della melina finale di ben 5 minuti, vendicando così l’affronto subito solo tre anni fa da Carlo Ancellotti.
Come dimenticare le vagonate di antipatia nei suoi confronti da parte dei tifosi – e fin qui passi – e degli addetti ai lavori bianconeri? Può un allenatore sentirsi responsabile di queste mancate vittorie avendo come portiere Edwin Van der Saar, cioè solo un’ipotesi di estremo difensore?
Forse che un altro, al suo posto, avrebbe fatto meglio del prode Carlo Martello?
Intanto, appena giubilato in fretta e furia Ancellotti, la dirigenza bianconera comprava al suo successore per la non modica cifra di 50 milioncini di euro nientepopodimeno che Gian Luigi Buffon, cioè il miglior portiere in Italia.
Di colpo, nelle due annate successive, la Juve vinceva due scudetti. Lo scorso anno, nella finale persa solo ai rigori proprio contro il Milan, Buffon si distingueva come miglior uomo in campo, salvando la sua squadra da una sconfitta anticipata con le sue miracolose parate.
Che quella sconfitta non fosse solo frutto del destino cinico e baro, come molti superficiali osservatori dissero allora, il match appena disputato lo ha mostrato con implacabile chiarezza.
Di minuto in minuto, rintronati dal possesso palla e dalle accelerazioni improvvise volute proprio dal mister di Reggiolo, pubblico e giocatori juventini hanno subito una lezione di calcio che rimarrà incancellabile nelle loro menti.
C’è da fregarsi le mani per la gioia, amici! Gli dei del Calcio, per l’ennesima volta da quando Silvio Berlusconi ne è diventato presidente, hanno scelto, per celebrarne l’epinicio, il nostro magico Milan!

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