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24 gennaio 2004

UN EURO … DA DELIRI

Le polemiche si sprecano sui media e fra la gente comune sull’incredibile aumento di prezzi e tariffe e sulla conseguente perdita di valore di stipendi e salari.
Iniziato all’indomani dell’ingresso in Europa, questo fenomeno, che colpisce non solo noi italiani, ma anche in modo altrettanto rilevante Germania e Francia, è dovuto all’adozione dell’euro come divisa unica di un continente che pensava così di porsi sullo stesso piano degli Stati Uniti, con un semplice schiocco delle dita o come se si trattasse di un nuovo giro di valzer.
Le responsabilità vanno a mio modesto parere equamente spartite fra i governi degli stati membri che, al momento di fondare l’Unione Europea, avevano deficit di bilancio spaventosi (Italia, Francia e Germania su tutti!) e la BCE, la Banca Centrale Europea.
A testimonianza del fatto che a guidare quest’ultimo ente siano dei superburocrati incapaci di affrontare le insidie della concorrenza col gigante USA e con l’emergente economia della Cina, un fatto di cronaca giunge la scorsa settimana dall’Olanda.
A Wim Diusemberg, il capelluto pari grado uscente di Antonio Fazio in Europa, la polizia stradale del suo paese ha dovuto sequestrare patente ed automobile per guida altamente pericolosa, dovuta all’abuso di sostanze alcoliche.
Abbiamo così scoperto che uno dei capisaldi dell’Unione europea, la sua Banca Centrale appunto, è stato fino a due mesi fa occupato da un comunissimo beone.
Alzare il gomito ogni tanto, va bene, ma ve lo immaginereste voi uno dei nostri culidipietra responsabili a vario titolo dell’economia nostrana che, come Duisemberg appunto, si facessero beccare dall’etilometro della stradale fuori di testa?

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