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Profilo Facebook di Renato Tubere

13 ottobre 2003

TOSCANA, CHE PASSIONE!

Amo quei paesi d’Italia i cui abitanti nutrono profondo rispetto per le tradizioni dei propri avi e cercano di preservarle nell’era della globalizzazione universale.
Decine se non centinaia di questi borghi appartengono alla Toscana.
Uno slogan rappresenta con efficacia mirabile il legittimo orgoglio dei toscani: campanile e municipio, la nostra passione.
A pronunciare questa frase, un paio d’anni fa, un’indimenticabile signora sui settanta, capelli alla maschietta candidi come la neve ed un viso simile a quello delle Madonne di Duccio da Buoninsegna o dell’Orcagna.
Ero stato letteralmente folgorato dalla chiesa romanica di Trequanda, borgo d’incomparabile bellezza a due passi da Montepulciano: all’entrata, sulla sinistra, l’invito ad inserire in una macchinetta 20, diconsi 20 lire, per illuminare l’interno.
Poi il paradiso mi si era rivelato, non solo l’illuminazione era perfetta, ma si accompagnava ad un coro sommesso di canti gregoriani.
Quella donna era lì a raccogliere i ceri per una rappresentazione sacra che si sarebbe svolta nel pomeriggio: osservando il mio stupore, sorrise e volle uscire con me sul sagrato.
Si presentò come Fiamma, la maestra elementare appena andata in pensione.
Mi mostrò la casa del popolo, frequentata dagli uomini di tutte le generazioni del paese.
“Qui noi scherziamo, discutiamo e, nel caso, litighiamo tutti insieme, per il bene di Trequanda. I non toscani come lei” aggiunse guardandomi di sottecchi “fanno fatica a capire, ma la casa del popolo è un posto di passaggio obbligato, per tutti: forse qualcuno ci sta un po’ meno di altri, ma il valore del dialogo e del confronto fra generazioni, idee politiche e/o religiose è sacro a Trequanda come nel resto della mia regione!”
Non ho più rivisto Fiamma da allora, né sono più passato in questo incantevole angolo della Val d’Orcia, ma la lezione che mi diede non abbandonerà mai più il mio cuore e la mia mente!

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