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27 settembre 2003

IL MITO DI CORDELIA

“Vieni, andiamo in carcere! Noi due soli canteremo come uccelli in gabbia e, pregando e cantando, ci racconteremo delle vecchie storie”
Re Lear è la tragedia shakespeariana che amo di più. Mi guardo attorno e trovo sconcertanti analogie fra la vicenda di un re defenestrato ed esiliato che perde il lume della ragione ed il rapporto fra giovani e anziani di oggidì.
Quanta mancanza di rispetto fra gli uni e gli altri condiziona il tracollo dell’istituzione famiglia!
Ebbene il tenero legame fra il vecchio re, reso pazzo dalla perdita del Potere e oltraggioso verso i suoi familiari, e la figlia Cordelia, tenace nel suo devoto attaccamento alla figura paterna, mi commuove profondamente.
Cordelia, mito immortale, sembra dire a noi, uomini del Duemila: “Non date peso alle ingiustizie patite ma reagite sempre col sorriso!”.

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