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13 maggio 2009

TRENT'ANNI FA A ROMA, UN CERTO RIVERA ...


Ma quanto è grande, in certi casi, l'irriconoscenza dell'uomo? Mi riferisco al silenzio assordante con cui oggi viene completamente dimenticato dalla società Milan e dai suoi sei e passa milioni di fans sparsi in tutto il mondo il trentennale dell'ultima gara disputata in maglia rossonera da una delle sue bandiere: Gianni Rivera!
Era l'ultima domenica del campionato 1978/79, vale a dire un'era geologica fa! Si giocava un calcio più lento, grazie anche a palloni di cuoio duri veramente e non alle assurde pallette leggere di oggi, fabbricate in qualche angolo sperduto del pianeta da poveri minori sfruttati. Quel Milan, a sorpresa, scendeva a Roma per festeggiare lo scudetto della stella: il decimo della sua lunga e gloriosa storia. Rivera, a 36 anni ancora da compiere, appendeva le scarpe al chiodo dopo aver vinto tutto e di più nella cosiddetta Cenerentola del calcio italiano. Trent'anni fa il Milan, infatti, era una specie di nobile decaduta.
Non partecipando alle manovre di palazzo, la società di Via Turati era fortemente ostile ai maneggi dei Boniperti e degli Allodi, dei Franchi e dei Prisco, dei Lo Bello e dei Barbè, nonché delle grandi firme del giornalismo sportivo dell'epoca. Quello era il Milan che perse, Dio solo sa come, uno scudetto già vinto all'ultima giornata del campionato 1972/73 a Verona giocando contro un club il cui presidente, Saverio Garonzi, di mestiere faceva il concessionario FIAT.
La stella vinta con la sua ultima gara da giocatore, corredata dall'ennesima rete segnata, pose fine alla carriera di Rivera, ma non solo a quella! Quella domenica pomeriggio, davanti a tifosi della Lazio e soprattutto a milanisti venuti da ogni parte d'Italia e del mondo (c'erano alcuni italiani giunti apposta da Melbourne, Australia!), finì un'era del calcio. Oggi troppi rossoneri, invece di festeggiare Rivera, si preoccupano stolidamente del rinnovo del contratto principesco dell'attuale allenatore: o tempora, o mores!

1 commento:

Victor ha detto...

Grande da giocatore, molto meno da dirigente: come si fa a dimenticare quel che fu Gianni per il Milan? Bravo Renato che lo hai ricordato qui a tutti noi!