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22 gennaio 2008

BOLDRINI: EROE O CARNEFICE?



Oggi la morte a 92 anni in un letto d'ospedale della sua Ravenna, per Arrigo Boldrini detto Bulow, capo partigiano comunista protagonista di un'efferata e documentatissima strage, dev'essere stata una liberazione. Da cosa? Dal rimorso di essersi macchiato, lui come molti capi partigiani, del sangue dei vinti. I vinti, come testimoni dell'epoca hanno confessato, non erano solo fascisti compromessi col regime. Erano spesso gente marginalmente coinvolta nella spirale di violenze del regime totalitario che sconvolse l'Italia dal 1922 al 1945. A Codevigo, in provincia di Padova, la tristemente nota 28a Brigata Garibaldi uccise tra il 30 aprile e il 15 maggio 1945 trecento civili nascondendone per disprezzo i cadaveri nei campi, o addirittura gettandoli nel fiume. Soltanto la disperata testardaggine dei parenti di questi poveretti convinse le autorità a dare loro il permesso nel 1960 di ricercarne i cadaveri. In tutto questo lasso di tempo il comandante Boldrini, lungi dal provare vergogna o pentimento per questa strage, fece carriera nelle istituzioni democratiche della neonata Repubblica antifascista. Tra le sue vittime due fecero una fine orribile. Corinna Doardo, maestra elementare, fu sottoposta a sevizie tali che il medico accertò che solo un orecchio era rimasto intatto, la fucilarono e abbandonarono il cadavere nudo nel cimitero. Mario Bubola, figlio del podestà fascista del paese, fu prelevato a casa, fu torturato, si tentò di tagliarli il collo con del filo spinato, gli fu tagliata la lingua, infilatagli poi nel taschino della giacca, gli furono tagliati i testicoli che gli furono messi in bocca. Fu poi sepolto in un campo di erba medica. Ai familiari di Boldrini, diventato presidente onorario dell'ANPI per i suoi meriti nella cosiddetta resistenza, Romano Prodi ha trovato il tempo oggi, in piena crisi di governo, d'inviare un telegramma ignobilmente celebrativo delle sue gesta. Per la sinistra nostrana Bulow è stato un eroe. Per noi che aborriamo la storia scritta da questi vincitori crudeli violentatori di vittime innocenti no!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma dove hai letto della "spirale di violenze del regime totalitario che sconvolse l'Italia dal 1922 al 1945"?
Neppure il tuo concittadino on.Rizzo ha mai detto stupidaggini del genere e di stupidaggini Rizzo ne dice quitidianamente! Le violenze che sconvolsero l'Italia si verificarono tra la fine della Grande Guerra e fino all'avvento del Fascismo, nel periodo cioè della crisi finale dello Stato Liberale. Con il Fascismo cessarono "d'incanto". Il regime potè contare su di un largo consenso popolare che toccò l'apice nel 1936 con la vittoriosa campagna d'Africa. Non ci fu bisogno di alcuna "spirale di violenza" in quanto gli oppositori (pochi se raffrontati ad una popolazione di qualche decina di milioni di persone) se la svignarono sopratutto in Francia. Pensa che la circostanza fu accreditata dallo stesso Togliatti che espresse disprezzo per il popolo italianio che aveva accettato il Fascismo!
Saluti.

RENATO BARNEY ha detto...

Beh, il fascismo non fu certo una forma di regime liberamente scelta dagl'italiani, bensì imposta dall'alto anche attraverso azioni violente come il rapimento e l'uccisione dell'onorevole Giacomo Matteotti. L'olio di ricino e i manganelli, poi, non credo siano leggende metropolitane, ma dura realtà!
Grazie comunque dell'attenzione!

Anonimo ha detto...

Si certo, quando eravamo bambini dicevamo queste cose. Ora che siamo cresciutelli si impone un maggior senso critico che implica la conoscenza di quel periodo di storia. E se non lo vollero gli italiani, chi diavolo lo volle il fascismo? Se non lo avessero voluto, non si sarebbe affermato. Semplice, no? Lo vollero eccome, salvo disconoscerlo non appena le cose iniziarono ad andare male. Il disprezzo di cui godiamo nel mondo, nato in seguito al nostro voltafaccia nella Grande Guerra, ha avuto una clamorosa conferma l'8 settembre del 1943. Si tratta della nostra storia e dobbiamo avere il coraggio di guardarla negli occhi, senza rifugiarci in ipocrite argomentazioni. E' un dovere, specie nei confronti dei giovani.
P.S. Mi spiace deluderti, ma l'olio di ricino è stato in auge fino al '22, così come il manganello. Prima della presa del potere da parte dei fascisti, vi fu il cosidetti "biennio rosso". Vedi un pò che cosa cambinarono i compagni in quel periodo. E' altamente educativo per comprendere il seguito.
Saluti.
Giorgio

RENATO BARNEY ha detto...

L'8 settembre è stata una pagina vergognosa della storia italiana e su questo non ci piove!
Ma il punto della questione è un altro: davvero vogliamo credere alla favoletta che durante il regime la pace regnasse sovrana come in una qualsiasi democrazia? Tornando poi a discutere del periodo in cui Boldrini fu protagonista di quel massacro, c'era o no in atto una guerra civile fra italiani? Secondo te quali furono le ragioni? L'entrata in guerra a fianco di Hitler cambiò e di molto il consenso forzoso degl'italiani per Mussolini, quindi non giudicherei così male quello che tu chiami voltafaccia vergognoso di milioni di nostri connazionali, anzi!
Un caro saluto - RENATO