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30 maggio 2005

DOUCE FRANCE: UN CHIARO NO ALL’EUROPA DI MAASTRICHT

Da ieri l’Europa dei superburocrati che sta inchiodando i suoi abitanti sotto una pericolosa cappa di statalismo ha i giorni contati: la Francia, smentendo i proclami risibili di Sua Maestà Le Presidènte Jacques Chirac, ha rispedito al mittente quell’aborto di Costituzione partorito dalle menti dei politicanti europei.
Volevano chiudere la porta in faccia, gl’inventori della carta costituzionale europea, a chi ancora si professa cattolico: sì all’integralismo islamico politically correct, ma guai a chi voleva professarsi fedele a Santa Romana Chiesa. Poveri illusi, che batosta hanno ricevuto dall’Oltralpe!
Pretendevano di far passare regole del lavoro più oscure di una quartina di Nostradamus, i soloni europei, tutto per favorire nel modo più indolore lo sfruttamento “legale” di lavoratori provenienti dal Sud del mondo per abbattere i costi di qualche ipercapitalista francese o tedesco.
Mascheravano con orgoglio pari alla loro avarizia mentale i vuoti a rendere delle loro politiche monetarie, economiche e sociali profondamente sbagliate: ora i vari Chirac, Schroeder, Romano Prodi e le giovani democrazie dell’Europa dell’Est, da loro raggirate con belle frasi di circostanza, masticheranno amaro per un pezzo!
Douce France, per una volta davvero mercì dai tuoi affezionatissimi vicini dell’Italietta berlusconiana: gente che, al solo sentire parlare di euro e di salari aumentati, vi invidia per il semplice fatto di dover andare alle urne per un referendum assolutamente inutile il prossimo 12 giugno.
Altro che staminali sì o no, era sull’Europa di Maastricht che avrebbero dovuto consultarci, i nostri deboli governanti. Invece ci tocca ringraziare i francesi per … interposto referendum!

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