Apprendo dal settimanale “L’Espresso” che gli onorevoli italiani si sarebbero di recente aumentati lo stipendio di quasi 1.150 euro al mese.
I soliti moralisti in servizio permanente effettivo su Internet e dintorni hanno pensato bene di denunciare a tutti o quasi i possessori di una casella di posta elettronica i costi, davvero esorbitanti, della classe politica nazionale.
Lungi da me contestare le cifre di questo ladrocinio! Però bisognerebbe prima ricordarci che:
1.Siamo o non siamo il paese dell'Alitalia, di Trenitalia, di Poste Italiane, di Banca d'Italia, della cgil-cisl-uil e dei milioni di dipendenti pubblici o privati che lucrano con finti permessi o con malattie inesistenti milioni di euro ogni anno?
2.Siamo o non siamo il paese delle pensioni d'invalidità che permettono a milioni di giovani italiani (prevalentemente del Sud) in salute di rubare soldi allo Stato Italiano, alla faccia dei veri invalidi che ne avrebbero più bisogno?
3.Siamo o non siamo il paese dove vige nella più assoluta indifferenza il lavoro nero?
4.Siamo o non siamo il paese la cui magistratura è composta da bellimbusti che si fanno 2 mesi 2 di ferie pagate per poi non essere in grado di portare a termine un'indagine o un processo in tempi che siano accettabili per i cittadini e per lo Stato che li paga?
5.Ma soprattutto siamo o non siamo il paese dove il signor Carlo De Benedetti, editore proprio dell'Espresso, è riuscito a far trasformare degl'ingegneri informatici di 35-40 anni in bidelli di scuole pubbliche perché con l'Olivetti non riusciva più a pagarli (per maggiori approfondimenti, fatevi un bel viaggetto molto istruttivo a Crema)?
E allora, ecco perché ci meritiamo una classe politica (destra, centro o sinistra fa lo stesso!) così avida: è dal basso, e non dai vertici, che la corruzione della nostra povera democrazia parlamentare emerge!
E continuiamo a chiamarci “Il Bel Paese”!
Nessun commento:
Posta un commento