“Dopo tutto non vi sono figli illegittimi, ma genitori illegittimi” questa definizione di Anthony Burgess, scrittore inglese celebre per aver scritto “Arancia Meccanica”, sembra scritta apposta per la stucchevole coppia Eva & Adamo, la sindachessa e il segretario diessini in procinto di avere un figlio, o una figlia, tutta per loro.
Una volta che si saranno spenti i riflettori, da loro stessi accesi (che irresponsabili!) su questa vicenda, resterà solo – in tutti i sensi! – un semplice bimbo.
A Cosenza, città del profondo Sud dove la gente è abituata a spettegolare su tutto e su tutti, la povera creatura avrà davvero un futuro incerto: ma mamma e papà, personaggi bene in vista sulla scena politica locale, faranno certamente carriera dopo questo bel polverone mediatico e, magari ricorrendo al metodo deprecabile così in voga oggi del “cosa ti compro, tesoro?”, lo aiuteranno ad essere, a modo loro, normale.
Che bei genitori illegittimi! In fondo hanno messo al mondo un figlio che, dal momento del parto in poi, vivrà come un anacoreta nel deserto, costretto a fuggire senza sosta dall’ipocrita buonismo dei suoi simili.
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