Distintivo di Facebook

Profilo Facebook di Renato Tubere

02 luglio 2004

ARTICOLO 31, OVVERO . . .

Estate a Torino significa lottare quotidianamente contro lo smog, i lavori massicci per le Olimpiadi del 2006, la deplorevole sporcizia che non ha uguale, credo, in tutta Italia.
Ma il torinese tipo, lungi dal fare qualcosa per migliorare la situazione, preferisce lamentarsi in pubblico contro il Cavaliere che sta a Roma, piuttosto che rimboccarsi le maniche cominciando a cacciare a pedate dal municipio le inette giunte cattocomuniste che da trent’anni ormai hanno sequestrato il territorio per farne strame, in tutti i sensi!
I muri di Torino e prima cintura sono tappezzati, bruttura fra le brutture, dai manifesti di Ax e Jad, al secolo Alessandro Aleotti e Luca Perrini,
Si tratta di due componenti del gruppo musicale denominato Articolo 31 e, per reclamizzare adeguatamente i loro concerti sul nostro territorio, non hanno trovato di meglio che fotografare una mano, pitturata con i colori italiani, con il dito medio rivolto inequivocabilmente verso l’alto.
L’offesa alle istituzioni è così esplicita che chiunque, dotato di buon senso prima ancora che di una normale conoscenza della Costituzione, avrebbe fatto rimuovere immediatamente tali porcherie denunciando alle autorità competenti l’accaduto.
Chiunque non fosse di Torino, però, perché da noi vige la tolleranza stile Pier Domenico Fracchia, il celebre impiegato cultore di Masoch protagonista degli sketch di Paolo Villaggio.
Si preferisce, cioè, lasciare commettere un reato indisturbati ai furbissimi nichilisti fancazzisti, mascherati da musicisti d’avanguardia, come gli Articolo 31, in nome di una presunta democrazia: quella del lassismo indiscriminato, che tanto è di moda nel sonnacchioso Nord Ovest del dopo-Fiat.
Lo stesso territorio, per inciso, dove gl’indigeni non hanno affittato per decenni i loro appartamenti ai meridionali perché non erano ben accetti: questa è la Torino di sinistra che ci meritiamo? Direi proprio di no!

Nessun commento: