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07 aprile 2004

LA PANCHINA DI …

Fine dei magnifici Anni Ottanta. Un parco qualsiasi di una città come Parigi: siamo durante le feste di fine anno, la scena è sempre la stessa. Gente che vaga qua e là aspettando il proprio personalissimo Godot, francesi o presunti tali che camminano, parlano percuotendo vanamente l’aria con quell’aria un po’ così, quell’espressione un po’ così, da inarrivabili stronzi rachitici. Al centro di tutto, c’è però una panchina verde con i suoi protagonisti, sempre due naturalmente!
Uno è lì tranquillo, seduto a leggersi il giornale, o meglio vorrebbe farlo in santa pace, volendo godersi il tempo libero sottratto a fatica alle fatiche dei tribunali d’Oltralpe e alle fameliche spasimanti (è o non è il nostro pur sempre il sosia ufficiale del compianto Humphrey Bogart?). L’altro arriva, immancabile come la pioggia che cade quando hai appena portato la macchina all’autolavaggio: ha le nevrosi più incredibili presenti in un essere umano sulla faccia della terra, ma le mostra con orgoglio invece di andarsi a sotterrare in qualche sordido bistrot.
Il primo è tifosissimo nonché azionista della Juventus, l’altro sacrificherebbe quel poco di buono che ha conquistato in vita sua per amore del Milan. Se il primo esprime un giudizio, l’altro glielo stronca senza pietà.
L’eterno dialogo tra sordi, fra battute riuscite o malamente abortite, è pronto!
Ci riferiamo naturalmente all’eterno incontro/scontro fra due cugini di buona, anzi ottima famiglia di origine valdostana a cui, anni dopo, si sono ispirati i famosissimi Ale & Franz.
La coppia televisiva dell’anno, mai volgare, spicca per genialità nel vorticoso circo di ZELIG su ITALIA UNO e dimostra, per l’ennesima volta, quanto infinita sia la galleria di personaggi tratti dalla realtà quotidiana e immessa di getto nel teatro leggero italiano.
Grazie, cari Alessandro Casentini e Francesco Villa, per il vostro talento senza banalità, ma la prossima volta pagate i sacrosanti diritti d’autore a Giampiero e Renato T.
Alias le vostre prime muse ispiratrici!

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