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06 dicembre 2003

DINO CAMPANA: QUANDO LA PAZZIA SI FA ARTE

Spesso guardiamo con sospetto le persone affette da handicap e per nessuna ragione al mondo vorremmo scambiare la nostra esistenza con le loro.
Per meglio comprendere quanto siamo stupidi, basta leggere con attenzione i versi seguenti del maggior poeta italiano del Novecento, Dino Campana: un pazzo migliore di tante, troppe persone cosiddette “sane”!

La petite promenade du poète

Me ne vado per le strade
Strette oscure e misteriose:
Vedo dietro le vetrate
Affacciarsi Gemme e Rose.
Dalle scale misteriose
C’è chi scende brancolando:
Dietro i vetri rilucenti
Stan le ciane commentando.

La stradina è solitaria:
Non c’è un cane: qualche stella
Nella notte sopra i tetti:
E la notte mi par bella.
E cammino poveretto
Nella notte fantasiosa,
Pur mi sento nella bocca
La saliva disgustosa. Via dal tanfo
Via dal tanfo e per le strade
E cammina e via cammina,
Già le case son più rade.
Trovo l’erba: mi ci stendo
A conciarmi come un cane:
Da lontano un ubriaco
Canta amore alle persiane.

[Dino Campana, Opere, a cura di Sebastiano Vassalli e Carlo Fini, Casa EditriceTea]

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