Giuseppe Buzzanca, attuale sindaco di Messina, è stato condannato a sei mesi di reclusione
per aver fatto un viaggio in auto blu fino a Bari per imbarcarsi in una crociera con la moglie.
Invano Buzzanca ha cercato di sostenere in Cassazione che l'uso dell’auto blu era a lui
consentito in via continuativa anche per motivi di sicurezza: la Suprema Corte ha ribadito
che nei giorni in cui il sindaco ha utilizzato la macchina di servizio con la consorte era
operativo solo il regio decreto numero 746, che vieta tassativamente ai rappresentanti degli
enti locali l'uso continuativo dell'auto blu anche per le esigenze personali.
Facce di bronzo in auto blu, rassegnatevi! Da oggi finiscono i privilegi, in nome del risanamento dei conti pubblici inizia, una volta per tutte, il pugno di ferro contro i "tengo famiglia" della scena politica nazionale.
Era ora!
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