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02 giugno 2004

LA REPUBBLICA DI BAYWATCH

Oggi, 2 giugno 2004: è l’ennesima celebrazione gonfia di retorica voluta dalle principali istituzioni politiche e dai media assisi da tempo al loro trono? O, piuttosto, deve diventare l’occasione non banale per riflettere su cosa (molto, naturalmente!) non va nella nostra repubblica?
L’Italia del nuovo millennio ha le sembianze avvilite e stanche dell’Italia trasfigurata di una celebre vignetta creata per Candido dal grande Giovannino Guareschi: un arcangelo dalle vesti stracciate, ostaggio di due schieramenti antitetici che giocano pericolosamente allo sfascio dell’economia, della cultura e dell’equilibrio sociale.
Una coalizione ad personam, il centrodestra berlusconiano, riduce il suo programma di governo allo stucchevole contratto presentato a Porta a Porta nel lontano aprile del 2001.
Che poi le priorità richieste dalle vicende convulse della politica estera ed interna, rispetto a quei proclami fatti su RAI 1, siano altre è la realtà quotidiana a dimostrarlo inequivocabilmente.
Dall’altra parte, in compenso, un’opposizione incapace di progettare alternative serie a questo contratto TV si prepara a governare un’altra volta, dopo le prossime elezioni del 2006, gl’italiani. Ai quali, non dimentichiamo, ha precedentemente inflitto, tra l’altro, uno sciagurato ingresso nell’Europa dei superburocrati, un ordine pubblico ingestibile a qualsiasi livello, un sistema scolastico fra i più logori delle democrazie occidentali, un buco nei conti pubblici semplicemente apocalittico.
Queste due coalizioni scombiccherate, frutto dei compromessi e delle ripicche personali più che delle ideologie, hanno purtroppo in comune il perseguimento di uno statalismo stile vecchia Unione Sovietica: improntato cioè alla consacrazione di fatto di un apparatnik cui tutto deve essere consentito.
Insomma, siamo alla bancarotta del sistema politico nazionale o no?
Mai dire mai! I salvatori della patria, sorretti dai poteri forti e fortissimi che ben conosciamo – Banca d’Italia, Confindustria e Triplice sindacale – hanno i salvagenti pronti proprio come le bagnine di Baywatch, la famosa serie di telefilm delle supermaggiorate che soccorrevano coi loro respingenti, naturali e non, poveri bagnanti altrimenti destinati ad affogare nei gorghi pericolosi della California alla fine degli Anni Ottanta.
Sono salvagenti, quelli di Montezemolo, Pezzotta e Fazio, ahimè diversi da quelli di Pamela Anderson e delle sue leggiadre colleghe! Sono gonfi di liberalismo di facciata sbandierato ai quattro venti, di sussurri inframezzati a grida, di sgambetti improvvisi ai personaggi scomodi che non si piegano ai loro ricatti, di veti incrociati che si sposano alla perfezione con risanamenti economici di questo o quel dissestato ramo secco dell’economia nazionale.
La repubblica di Baywatch ha la chioma ben pettinata del rampante neo presidente della Fiat, la bonomia stucchevole del leader della CISL, la fredda presunzione di “Governator”: ha insomma tutto per far funzionare al meglio, dopo anni di litigi e fallimenti conclamati, le istituzioni in un clima di concordia e pace sociale.
Peccato che a questa repubblica ancora in fasce, ma che non tarderà a manifestare tutto il suo virulento modus vivendi, manchi qualcosa di fondamentale: il consenso degli elettori! In compenso, Montezemolo, Pezzotta e Fazio potranno contare sugli apprezzamenti favorevoli, anzi entusiasti, del mondo dell’informazione, la gran parte, appecoronato alle loro sacre pantofole.
Se questa la chiamano democrazia!

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